Anche gli immobili destinati ad uso commerciale e industriale possono usufruire di diversi bonus per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica. Analizziamo nei dettagli come funziona e come beneficiare del bonus ristrutturazione e dell’Ecobonus per locali commerciali e capannoni industriali.
Il Decreto Rilancio ha introdotto numerosi bonus anche per gli edifici di tipo commerciale e industriale, che possono usufruire di importanti agevolazioni in merito a ristrutturazione e riqualificazione energetica.
Una delle detrazioni più importanti introdotte dal governo riguarda la possibilità di usufruire di un agevolazione per i lavori di ristrutturazione edilizia. In particolare i locali commerciali, quali uffici, negozi e i capannoni industriali possono beneficiare di una detrazione IRPEF del 50% fino a un tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro. Come per le abitazioni private, il bonus verrà poi ripartito in 10 quote annuali di pari importo. Nel caso in cui l’intervento di ristrutturazione edilizia venga effettuato in zone ad elevato rischio sismico, proprio per migliorare le proprietà antisismiche del locale commerciale stesso, verrà riconosciuta una detrazione del 50% sulle spese sostenute.
Sarà inoltre possibile ottenere un ulteriore incentivo fiscale del 65% nel caso si voglia procedere alla rimozione dell’amianto presente sul tetto del capannone.
Quando si prende possesso di un nuovo locale è importante effettuare anche il trasferimento delle utenze. In particolare, se il contatore di luce e gas è presente e attivo dovremo contattare il fornitore e procedere con una richiesta di voltura. Qualora riscontrassimo invece dei problemi con il contatore del gas, dovremo invece contattare direttamente il distributore. Se nel nostro negozio vogliamo installare una smart tv potremmo prendere in considerazione l’interessante offerta Tim Vision proposta da Tim.
Anche gli edifici di valore industriale e commerciale potranno usufruire del Sismabonus.
Nello specifico, il Sismabonus è disponibile per coloro che si trovano in un’area sismica ad elevata pericolosità (zone 1, 2 e 3). La percentuale di detrazione può alzarsi nel caso si eseguano delle ristrutturazioni in grado di ottimizzare le proprietà antisismiche di un edificio situato in un’area ad alto rischio.
Ottimizzando la struttura da un punto di vista della sicurezza antisismica, la detrazione d’imposta può arrivare fino all’85%. Tale percentuale può cambiare in base all’entità del miglioramento sismico ottenuto grazie ai lavori.
Qualora i lavori di ristrutturazione includano anche interventi di riqualificazione energetica, è possibile fruire dell’Ecobonus, che prevede una detrazione pari al 65%. Questa agevolazione può essere richiesta da persone fisiche, e quindi anche dai professionisti, e non è necessario risultare proprietari dell’immobile. Possono accedere al bonus in questione anche le associazioni tra professionisti, le società di persone o di capitali, gli enti pubblici o privati.
Nell’Ecobonus sono ammessi tutti i lavori di efficientamento energetico eseguiti in ogni tipologia di edificio. Tuttavia, l’immobile non dovrà essere ancora in costruzione e dovrà già avere un impianto di riscaldamento. In caso contrario, non sarà possibile accedere al bonus. Qualora si esegua un ampliamento della struttura immobiliare, l’Ecobonus potrà essere richiesto solamente per i lavori portati a termine nella parte di edificio già esistente.
L’Ecobonus è previsto per tutti gli interventi di coibentazione sugli involucri degli edifici e per tutte le operazioni che consentono di migliorare l’efficientamento dell’immobile.
Possono accedere al bonus anche coloro che decidono di installare pannelli solari per la produzione di acqua calda in ambito domestico, industriale e in contesti pubblici. In ogni caso, il rimborso massimo previsto e di 60.000 euro.
Se si vuole beneficiare dell’Ecobonus è necessario che un tecnico abilitato compili un attestato di qualificazione energetica, per dimostrare l’effettivo efficientamento energetico.
In generale, è inoltre obbligatorio effettuare i pagamenti tramite bonifico bancario o postale. Nella causale del versamento si dovrà sempre indicare il codice fiscale della persona che richiede la detrazione e la partita Iva o il codice fiscale dell’impresa che ha eseguito i lavori. Infine, si dovranno conservare tutte le ricevute, le fatture, gli eventuali progetti e le certificazioni rilasciate al termine degli interventi.